Italiano [English below]

 

Invitato dal gruppo fondatore di Officine Sintetiche, Antonio Pizzo (Università degli Studi di Torino), Tatiana Mazali (Politecnico di Torino) e Vanessa Vozzo (Media Artist, Accademia Albertina), ho partecipato all’incontro “Pratiche artistiche tra scienza e tecnologia” alla Biennale Tecnologia, a Torino presso OGR Tech. Il mio intervento si intitolava “Lo sguardo dell’arte” e l’argomento dell’incontro, come recitano le pagine del sito e del catalogo:

L’arte è strumento essenziale per comprendere la realtà, la natura e le relazioni umane. In dialogo con discipline scientifiche e tecnologie, diventa una bussola del contempo­raneo, aprendo orizzonti inediti alla ricerca e all’innovazione. In questa traiettoria si collocano pratiche artistiche come quelle promosse dal premio S+T+Arts o da Officine Sintetiche, piattaforma nata dal­la collaborazione tra Politecnico e Università di Torino.

È stato un incontro interessante, che ha ribadito, una volta di più, come la relazione arte/scienza sia imprescindibile e l’arte costituisca un approccio fondamentale per comprendere e agire nella contemporaneità, per individuare, comprendere, anticipare e analizzare il nuovo, l’innovazione: una sorta di filosofia della contemporaneità.

 

 

 

 

English

 

Invited by the founder group of Officine Sintetiche – Antonio Pizzo (University of Turin), Tatiana Mazali (Turin Polytechnic) and Vanessa Vozzo (Media Artist, Accademia Albertina) – I participated in the meeting “Pratiche artistiche tra scienza e tecnologia” (Artistic practices between science and technology) at the Biennale Tecnologia, in Turin at OGR Tech. My speech was entitled “The Eye of Art” and the topic of the meeting, as stated in the pages of the site and the catalog:

Art is an essential tool for understanding reality, nature and human relationships. In dialogue with scientific disciplines and technologies, art becomes a compass of the contemporary, opening unprecedented horizons to research and innovation. This trajectory includes artistic practices such as those promoted by the S+T+Arts prize or by Officine Sintetiche, a platform born from the collaboration between the Polytechnic and the University of Turin.

It was an interesting meeting, which reaffirmed, once again, how the art/science relationship is essential and art constitutes a fundamental approach for understanding and acting in the contemporary world, for identifying, understanding, anticipating and analyzing the new, the innovation: a sort of philosophy of contemporaneity.