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Invitato da Luigi Pagliarini, insieme a Emilia Corradi ho avuto l’onore di far parte della Giuria del Premio Nazionale delle Arti, XV Edizione, Sezione Design, riservato agli studenti delle istituzioni AFAM. Il Premio, istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca, è stato organizzato, coordinato e prodotto dall’ISIA di Pescara.
Il tema principale del Bando riguardava le problematiche del clima:
L’emergenza ambientale, i principi di equità mondiale nella disponibilità delle risorse e il rispetto delle diversità culturali, delle identità regionali e delle biodiversità naturali, sono diventati una priorità che deve orientare ogni azione quotidiana, ogni scelta della comunità e renderla consapevole. Con queste premesse il Premio Nazionale delle Arti vuole raccogliere e mettere a confronto le ricerche e gli elaborati interessanti, sostenibili e innovativi prodotti dalle principali Istituzioni del comparto AFAM.
Quattro le categorie in concorso, per ciascuna delle quali ogni istituzione poteva presentare una attività di ricerca, anche declinata in più soluzioni progettuali, e un progetto, relativo all’ambito del prodotto/servizio:
01- Design della comunicazione
Elaborati e progetti grafici del campo della comunicazione visiva che abbiano il fine di sensibilizzare e informare il pubblico sul tema dell’emergenza climatica;
02- Design del prodotto/servizio
Elaborati e progetti di design del prodotto e\o del sistema-servizio in cui è messo in luce l’aspetto di sostenibilità ambientale e sociale;
03- Nuovi linguaggi digitali
Progetti innovativi che prendono vita e si esprimono in contesti puramente digitali e che siano incentrati sul tema dell’emergenza climatica. Rientrano tutti quegli elaborati di grafica bi e tri-dimensionali; realtà aumentate, virtuali e ibridi; elaborati multimediali (video\suono); elaborati legati alle modalità di espressione e fruizione tipiche dei social media.
04- Categoria speciale
Opera creativa sostenibile realizzata con materiali di post-consumo, riutilizzati o biodegradabili.
La Giuria ha esaminato quaranta proposte, dalle quali ha tratto i vincitori, e ha inoltre deciso di conferire tre menzioni speciali. Qui la distinta dei vincitori.
Oltre al catalogo cartaceo bilingue (italiano/inglese) e all’esposizione fisica delle proposte nella sede ISIA di Pescara, è stata realizzata una mostra virtuale con le opere dei partecipanti, allestita, come recita il sito, “ricalcando il claim di questa edizione ‘Sai andare oltre ciò che tutti vedono?’ creando così una dimensione nella quale si aggiunge al reale un layer virtuale portando il visitatore a vedere ‘oltre’ ciò che può osservare con i propri occhi.”
A ogni membro della Giuria è stato inoltre chiesto di tenere un seminario in presenza presso la sede ISIA di Pescara, nel mio caso il 22 Settembre, che, prendendo spunto dai temi del Premio, ho intitolato “Problematiche del design al tempo dell’Antropocene”. E di scrivere un testo per il catalogo.
Di seguito invece il mio testo nel catalogo [in English here]:
Alcune considerazioni sul presente e sul futuro del design
Nelle mie considerazioni conclusive sul Premio Nazionale delle Arti – Sezione Design voglio innanzitutto sottolineare l’elevato livello qualitativo dei progetti che sono stati presentati. È un segno che conferma come il design nel nostro Paese abbia radici salde e feconde, idee, vitalità e creatività. Va dunque dato atto a tutti i livelli, dalle Istituzioni, ai corsi, ai docenti, agli studenti, di svolgere un lavoro importante e di qualità. L’eccellenza dei progetti, il loro valore culturale, l’impatto sociale, testimoniano del livello e della consistenza della scuola italiana di design.
Al di là degli elogi, voglio esprimere tuttavia alcune considerazioni che forse potrebbero risultare utili a una riflessione sul presente, e soprattutto sul futuro.
1) La presenza limitata di “design multimediale”, e in genere l’impiego di tecnologie “low”, anche all’interno delle sezioni dedicate o di ricerca. In altri termini, l’idea prevalente nella maggioranza dei progetti presentati sembra essere quella della creazione di oggetti fisici, materiali. Si tratta certamente di un aspetto di fondamentale importanza per il design, ma nel panorama contemporaneo stanno emergendo o sono già presenti istanze destinate a una rapida espansione che richiedono l’intervento dei designer. Non solo per quanto riguarda applicazioni digitali e interfacce di dispositivi sempre più diffusi, ma anche per la gestione di algoritmi, di tecnologie che vanno dall’Internet of Things alla realtà aumentata, dai Big Data alla Robotica, dall’Intelligenza Artificiale alla Vita Artificiale, per non parlare delle commistioni con la biologia. Oggi una parte rilevante del design ha a che fare con la gestione di dati, informazioni, eventi comunicativi, è un design dei processi più che degli oggetti. Questo fa sì che spesso dopo la laurea triennale, in mancanza di successive specializzazioni, gli studenti interessati a questi argomenti vadano all’estero
2) Oggi il fuoco del progetto non può più essere compreso solo all’interno della dimensione umana (“un design dall’uomo per l’uomo”). Questo antropocentrismo è fuori tempo se non dannoso in un panorama in cui emergono in tutta la loro drammaticità la crisi climatica e i danni che la cultura umana arreca all’ambiente. È dunque fondamentale progettare con un orizzonte più ampio, per l’uomo “e” per l’ambiente, per l’umanità “e” per ciò che non è umano. Il punto 2 del Bando Nazionale richiama espressamente l’emergenza ambientale come criterio fondamentale da considerare.
3) Infine, collegato al punto precedente, gli argomenti dell’emergenza ambientale e della sostenibilità devono essere presenti in maniera univoca. In altri termini, se l’obiettivo e la destinazione dei progetti e/o degli oggetti soddisfano questi punti, talvolta tuttavia non accade altrettanto per i materiali, i metodi e gli strumenti che vengono impiegati per la loro realizzazione e operatività. Si tratta di un punto cruciale, che richiede un approccio scientifico e documentario accurato per produrre esiti coerenti e consistenti.
In conclusione sono onorato dell’invito a far parte della Giuria che ha preso in esame i progetti presentati nella Sezione Design del Premio Nazionale delle Arti. E, oltre ai miei colleghi della Giuria, un grande ringraziamento va all’ISIA di Pescara per la puntuale assistenza durante tutte le fasi del nostro lavoro.
Some considerations about the present and future of design
In my closing remarks on the National Award of the Arts – Design Section first of all I want to emphasize the high quality level of the projects that have been presented. It is a confirmation that design in Italy has solid and fruitful roots, ideas, vitality and creativity. Therefore we must acknowledge the important and quality work carried on at all levels from institutions, courses, teachers, students. The excellence of the projects, their cultural value and social impact testify to the high standard and consistency of the Italian school of design.
Beyond the praise, however, I want to express some considerations that perhaps could be useful for a reflection on the present, and above all on the future.
1) The limited presence of “multimedia design”, and in general the use of “low” technologies, even within the dedicated or research sections. In other words, in most of the projects presented the prevailing idea seems that of creating physical, material objects. This is certainly a fundamental aspect for design, but in the contemporary landscape are emerging or are already present rapidly expanding demands which require the participation of designers. This does not only concern the digital applications and the interfaces of increasingly popular devices, but also the management of algorithms and of technologies like the Internet of Things, Augmented Reality, Big Data, Robotics, Artificial Intelligence, Artificial Life, not to mention their mixing with biology. Today a relevant part of design has to do with the management of data, information, communication issues, it is a design of processes rather than of objects. This means that often after the three-year degree, without any clear post graduate specialization, the students interested in these topics leave Italy.
2) Today the focus of design can no longer be contained only within the human dimension (“a design by man for man”). This anthropocentric dimension is out of time if not harmful in a situation where the climate crisis and the damage that humanity causes to the environment emerge in all their dramatic effects. Therefore, it is essential to design with a wider horizon, for man “and” for the environment, for humanity “and” for the non-human. Point 2 of the Call of the National Award precisely refers to the environment emergency as a fundamental criterion to be considered.
3)Finally, connected to the previous point, the topics of the environment emergency and sustainability must be present in every part of the project. In other words, although the goal and the destination of the projects and/or the objects can meet these points, this does not always happen for the material, the methodology and the tools that are used in their making and operation. This is a crucial point, which requires an accurate scientific and documentary approach to generate coherent and consistent results.
In conclusion, I am honored by the invitation to be part of the Jury that has evaluated the projects presented in the Design Section of the National Art Award. And, in addition to my colleagues of the Jury, I want to warmly thank the ISIA of Pescara for the timely assistance during all the phases of our work.