Il 10 Luglio 2019 una tromba d’aria ha devastato parte della Pineta di Cervia – Milano Marittima. Da allora è nato un progetto, Pi(a)neta, costituito da un gruppo di persone interessate al ripristino e alla difesa di quell’ecosistema secondo criteri naturalistici. In occasione dell’anniversario è uscito questo comunicato stampa. Sugli aspetti storici e naturalistici della Pineta di Cervia c’è questo bell’articolo di Nicola Merloni. Il gruppo ha anche un sito web che porta lo stesso nome.

On 10 July 2019 a tornado blew up part of the Pineta di Cervia – Milano Marittima. Since then a project was born, Pi(a)neta, consisting of a group of people interested in restoring and defending that ecosystem according to naturalistic criteria. On the occasion of the anniversary, this press release was released. On the historical and naturalistic aspects of the Pineta di Cervia there is this beautiful article by Nicola Merloni. The group also has a website that bears the same name.

Comunicato stampa / Press release

Siamo cittadini di Cervia che già lo scorso anno, dopo l’evento climatico distruttivo accaduto alla nostra secolare pineta, si è costituito in un gruppo permanente denominato Pi(a)neta (https://pineta.online). Quest’anno, in occasione dell’anniversario, il 10 luglio, il gruppo si è riunito per una riflessione sul concorso predisposto dalla amministrazione comunale per un “Parco Urbano”, volto a ridisegnare l’intera area a nord dell’abitato di Milano Marittima, compresa l’area pinetale che fa parte – come tutti sappiamo – del complesso delle pinete storiche di San Vitale, Classe e Cervia.

Ora, a seguito di una attenta lettura del documento, ci sentiamo di ribadire – come già facemmo lo scorso anno in un incontro aperto con l’amministrazione comunale – che il ripristino della pineta distrutta deve seguire criteri naturalistici, tenendo conto del fatto che ciò che è stato abbattuto faceva parte di un ecosistema consolidato nel tempo. Certamente si tratta di una complessa operazione da condurre evitando in assoluto ipotesi riduzionistiche di tipo meramente estetico o paesaggistico. Anche i 40 ettari di nuova pineta andrebbero creati con finalità naturalistiche, tenendo presente che gli ambienti naturali equilibrati e complessi, in sintonia con i parametri ambientali e la stessa storia del territorio, sono ormai assai rarefatti sull’intero territorio nazionale. Progettare e realizzare un ambiente con tali vocazioni potrebbe costituire un’operazione lungimirante e meritoria per il nostro comune e per la regione.

Ci sembra – dalla lettura del documento – che non sempre ci sia la necessaria chiarezza per far comprendere cosa si intenda veramente per “Parco Urbano”. Ribadiamo che questa si può considerare una occasione per rimediare almeno parzialmente ad anni di relativa attenzione e di ridimensionamento del patrimonio naturale e culturale. Insomma, potrebbe essere l’opportunità per inaugurare una generale inversione di tendenza in termini di economia verde e, soprattutto e finalmente, di riduzione del consumo di suolo, del riutilizzo dell’esistente e dell’aumento delle specie vegetali e animali autoctone.

Auspichiamo che, in coerenza con quanto affermato negli incontri effettuati dopo il tragico evento atmosferico, l’amministrazione intenda mantenere trasparenza, chiarezza e apertura all’ascolto e al coinvolgimento dei cittadini associati e dei quartieri di zona.

Francesca Buccino, insegnante
Pier Luigi Capucci, docente e giornalista
Giovanni Fattorini, medico
Anna Lisa Manini, insegnante
Nicola Merloni, naturalista
Ileana Montini, giornalista e scrittrice
Franca Morigi, insegnante
Luana Neri, insegnante

Grazie a Renato Alberti per la parte tecnica di messa online del sito Web.