
Nell’ambito del mio corso di Fenomenologia delle arti contemporanee (triennale e specialistica) all’Accademia di Belle Arti L’Aquila abbiamo ospitato un intervento di Roberta Buiani, intitolato “Sopravvivere all’Antropocene: dialoghi sull’estinzione e l’emergenza”.
Roberta Buiani (http://www.atomarborea.net), che dal 2000 vive in Canada, a Toronto, è un’artista, ricercatrice e curatrice nell’ambito dei nuovi media e all’intersezione tra arte e scienza. Ha co-fondato ArtSci Salon (https://artscisalon.com) e co-organizzato LASER Toronto (https://www.leonardo.info/civicrm/event/info?id=132) presso il Fields Institute for Research in Mathematical Sciences (l’istituzione che annualmente conferisce la Fields Medal, l’equivalente del Nobel per i matematici), dove attualmente è research fellow. Il suo lavoro esplora come i meccanismi scientifici e tecnologici traducono, codificano e trasformano il mondo naturale e umano. Con ArtSci Salon ha organizzato mostre e conferenze allo scopo di discutere argomenti di interesse comune alle arti e alle scienze ma che spesso vengono interpretati in modo diverso da queste discipline.
Il progetto a cui sta lavorando, “Emergent: coping with complex phenomena”, che costituiva una delle ragioni del suo passaggio in Italia in visita ad aziende di ricerca e istituzioni culturali, studia i nuovi organismi che emergono come conseguenza del cambiamento climatico, della sperimentazione in laboratorio e dell’immaginario digitale.
Roberta Buiani fa parte inoltre dell’Advisory Board di Noema e del Comitato Scientifico di art*science. Insieme, nel Luglio 2018, con la collaborazione di Nina Czegledy, Ian Clothier e di “Vital Transformations” (serie di mostre e conferenza sul clima che si svolgevano a New Plymouth, Nuova Zelanda), abbiamo organizzato a Cervia al Museo del Sale “Dal Mediterraneo al Pacifico. Dialoghi attraverso i mari“, evento inaugurale del programma di ricerca triennale (2018-2020) “Art & Climate Change” sui cambiamenti climatici e il ruolo che l’arte può ricoprire, in collaborazione con le discipline scientifiche, nel rendere consapevoli di queste problematiche e delle possibili modalità d’intervento.
L’intervento di Roberta Buiani all’Accademia di Belle Arti L’Aquila si è svolto in due tempi. Una prima parte di lecture ha discusso, anche con l’ausilio di filmati e la presentazione dei lavori di vari artisti, diversi nodi culturali e pregiudizi della contemporaneità. Una seconda parte, laboratoriale, ha coinvolto gli studenti, ai quali è stato chiesto di produrre disegni o testi su come immaginano il futuro riguardo all’evoluzione dell’umanità, del pianeta Terra e, più in generale, del vivente. Questi documenti, firmati dagli autori, sono stati raccolti e figureranno, anche online, all’interno della ricerca che Roberta Buiani sta portando avanti.
Il testo introduttivo dell’intervento, nella locandina:
Chi di noi frequenta i social media è ormai abituato ad assistere a una continua litania di notizie, video, immagini (più o meno fake, più o meno sensazionali) che ci avvertono di trovarci in un periodo di forte trasformazione. Il cambiamento climatico, l’imminente estinzione di animali e insetti, la scomparsa del paesaggio naturale a causa della speculazione umana, sono tutti fenomeni sintomatici di una nuova era che ormai è entrata a far parte del gergo popolare: l’Antropocene. Il termine è tanto suggestivo quanto problematico, perché attribuisce molta responsabilità dei fenomeni che stanno trasformando il mondo in modo così drastico e catastrofico alla specie umana. Ma veramente stiamo andando incontro a un’irrevocabile estinzione di ogni forma di vita? Ma veramente la specie umana è così speciale da trasformare (o per alcuni salvare), da sola, un intero pianeta? Ma davvero il resto degli organismi, degli animali, degli insetti, dei fiori e degli alberi se ne staranno a guardare, mentre la specie umana, da sola, si appresta a salvare (o abbandonare) il pianeta grazie alla scienza e alla tecnologia?
Si può dire che l’evento sia pienamente riuscito, anche per il coinvolgimento degli studenti e per l’intervento di alcuni docenti dell’accademia, che lo hanno reso vivo e stimolante.