Subito dopo “One Community / More Responsibility“, conferenza e quattro workshop all’Accademia di Belle Arti di Urbino, all’interno di Guarda Lontano, di cui ho scritto in un post precedente, sono stato coinvolto in un altro evento sul Climate Change, a Bologna, che aveva un fuoco diverso. Se quello di Urbino focalizzava la sua attenzione sulle comunità e sulla loro importanza e responsabilità nell’affrontare i cambiamenti climatici, e più in generale la relazione umana con l’ambiente, quello di Bologna, “Cambiamenti climatici e paure collettive”, nel contesto degli eventi nazionali del Festival della Complessità 2019, era interessato alle resistenze e alle paure che le varie narrazioni sul clima possono generare all’interno del sociale, e su come tali narrazioni rimangano spesso inascoltate o vengano rimosse. Sia l’evento di Urbino che quello di Bologna sono stati promossi da art*science – Art & Climate Change e da Noema. Di seguito il comunicato stampa e alcune immagini dell’evento.

 Just after “One Community / More Responsibility“, a conference and four workshops at the Fine Arts Academy of Urbino, in the contest of Guarda Lontano (I wrote on this event in a previous post), I was involved in one more event about Climate Change, in Bologna, with a different focus. The events in Urbino were focused on the communities and on their relevance and responsibility in dealing with climate change, and more generally on the human relationship with the environment. Instead the conference in Bologna, “Cambiamenti climatici e paure collettive” (Climate change and collective fears), organized in the context of the Festival della Complessità (Festival of Complexity) 2019 events, was focused on the misunderstandings and fears that the many narratives on climate can generate in the social realm, being often unheard or obliterated. Both the events in Urbino and in Bologna were promoted by art*science – Art & Climate Change and by Noema. Below the press release (in Italian) and some pictures of the event.

 

 

Presentazione del Festival della Complessità

Giunto alla sua decima edizione, Il Festival della complessità è nato e si è sviluppato nella convinzione che i concetti di complessità e di sistema stiano aprendo la strada a nuove concezioni della vita e della realtà.
https://www.festivalcomplessita.it/

Il Festival è la prima e unica manifestazione nazionale dedicata a far uscire dalla cerchia degli addetti ai lavori il paradigma della complessità e il pensiero sistemico, con l’idea di diffondere idee, libri ed esperienze riconducibili a tale paradigma in una pluralità di contesti e luoghi. È un festival libero, autofinanziato e senza scopo di lucro che si svolge ogni anno tra Maggio e Luglio in decine di città con eventi che vanno dalla semplice presentazione di un testo, a spettacoli, film e convegni con una pluralità di relatori con diversi background scientifici e professionali.

• Il titolo dell’edizione nazionale 2019: Pensare a come pensiamo
Le domande che ci guidano quest’anno: 1) I sistemi di pensiero che usiamo sono adeguati alla nostra epoca? 2) Come pensiamo “al nostro interno”? 3) Scuola e università: come fare formazione nell’era della complessità?
• A Bologna siamo alla 4° edizione, promossa da Format Edizioni e l’associazione Le Vie cultura.

Nel 2016 abbiamo presentato il libro di Francesco Varanini “Macchine per pensare. Per un’informatica umanistica”.

Nel 2017 abbiamo parlato di “Arte e complessità” all’interno di Art*Science 2017 – Il nuovo e la storia per i 50 anni della Rivista Leonardo, organizzato da Noema, a cura di Pier Luigi Capucci. E abbiamo pubblicato un volume sulla giornata. https://noema.media/arte-e-complessita/

Nel 2018 abbiamo discusso del tema dei rifiuti e dello spreco:
Le vite degli scarti. I “piccoli mondi” di ciò che finisce nei rifiuti, con Pier Luigi Capucci (Accademia di Belle Arti di L’Aquila, Università di Udine, Noema) Lucrezia Lamastra (Università Cattolica di Piacenza) e Miriam Bisagni (Associazione piacecibosano), Simonetta Tunesi (University College London) e Federico Neresini (Università di Padova).

Festival della complessità Bologna, sabato 11 Maggio 2019
Dalle 17,00 alle 20,00
Sede: Costarena, Via Azzogardino 58

Promotori:
Le vie cultura associazione – Format edizioni
art*science – Art & Climate Change – Noema Publishing – Legambiente Bologna

 

Foto: Ponte sul ghiacciaio Vatnajokull, Islanda, 2019

 

Cambiamenti climatici e paure collettive

Tra le questioni ambientali che affliggono il pianeta quello dei cambiamenti climatici è certamente uno dei problemi più urgenti, visibili e complessi da affrontare. La recente mobilitazione degli studenti in moltissime città, a partire dalla protesta di Greta Thunberg, ha messo la questione al centro dell’attenzione più dei media e del discorso pubblico che dell’agenda politica internazionale. Ai dati e alle evidenze scientifiche si aggiungono foto e immagini di ciò che direttamente sperimentiamo sul riscaldamento globale: dall’alterazione dei cicli delle stagioni, alla siccità e carenza d’acqua, al moltiplicarsi di vasti incendi devastanti, alla sparizione dei ghiacciai, fino alle migrazioni per motivi ambientali.

La comunicazione assume toni allarmistici, eppure….nella nostra “economia dell’attenzione”, risorsa scarsa nel moltiplicarsi di appelli drammatici, la ripetizione e la pluralità dei messaggi di fonti diverse ha spesso effetti controproducenti. La paura, più che spingere all’azione o a cambiamenti di comportamento (di cui vorremmo vedere subito gli effetti) alimenta un immaginario catastrofico. Nonostante il fiorire delle iniziative informative locali, in questo scenario ciascuno fatica a dare senso a trasformazioni del proprio stile di vita e di consumo che, a mo’ di ossimoro, sembrano asssolutamente necessarie quanto (forse) inutili.
Per discutere di questi temi abbiamo invitato studiosi accomunati da un approccio interdisciplinare. In ordine alfabetico:

• Pier Luigi Capucci (Accademia di Belle Arti di L’Aquila, Università di Udine, Noema) che sta approfondendo questi temi nel programma triennale art*science – Art & Climate Change;
• Savino Calabrese, analista filosofo di SABOF che lavora sull’integrazione tra teologia, filosofia, psicanalisi nell’approccio autobiografico connesso alla dimensione comunitaria;
• Simonetta Tunesi (Legambiente sezione di Bologna, University College Londra) una lunga esperienza di consulenza strategica ambientale nel trattamento dei rifiuti e nella misurazione del rischio sanitario;
• Gabriele Zanini, fisico, Responsabile Divisione Modelli e Tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali, ENEA Centro Ricerche Bologna.

Coordina il festival Simonetta Simoni Sociologa, editore Format.bo srl, Associazione Le Vie cultura