
Giunto alla IX Edizione, il Festival della Complessità avrà luogo tra Maggio e Luglio 2018 in una trentina di città italiane, su argomenti anche molto diversi tuttavia collegati dal concetto di complessità. Il calendario degli eventi è qui. Si tratta di un’iniziativa culturale molto importante perché mira a diffondere nel nostro Paese la cultura della complessità, dei “sistemi complessi”, elementi che sono fondamentali nella società, nella vita quotidiana, nella Natura, nel vivente. Molti sistemi complessi fondano, pervadono e influenzano il mondo in cui viviamo, la vita di tutti i giorni, dalla meteorologia al clima, dalle dinamiche sociali dirette e mediate all’economia, dagli algoritmi alle reti telematiche, dalla comunicazione alla finanza, dalle migrazioni delle popolazioni alla politica, dalla Natura al cosmo, dalle dinamiche del vivente all’interconnessione tra sistemi, dalla dimensione microscopica a quella macroscopica… Le applicazioni delle scienze e delle tecnologie hanno reso il panorama ancora più esteso e incerto, integrando i comportamenti del vivente in costrutti umani o addirittura creando il vivente. I sistemi complessi richiedono approcci complessi, a partire dalla formazione.
Come scrive Fulvio Fiorino, ideatore e coordinatore del Festival della Complessità, invitando a non confondere tra “sistema complicato” e “sistema complesso”, nella pagina del sito dedicata a questo argomento:
Nel linguaggio comune l’idea di “sistema” rimanda a un’entità costituita da più elementi diversi e distinti, tra loro complementari che, collegandosi e integrandosi, danno luogo a un tutto organico, a una nuova entità. Non tutti i sistemi sono complessi. Una bicicletta, un orologio, una radio, un computer, un aeroplano, una navicella spaziale sono sistemi complicati. Anche se molto sofisticati, sono sistemi artificiali pensati per uno scopo e, conoscendone il progetto, possiamo replicarli in decine, centinaia o migliaia di esemplari identici. Possiamo smontare una radio, analizzare le sue singole parti, individuare quella mal funzionante e ripararla. Una radio è certamente un sistema: è, infatti, formata da più elementi e svolge funzioni che nessuno di essi da solo può svolgere; è però un sistema statico, non cambia, non evolve, non si riproduce, non interagisce con l’ambiente. Possiamo accendere e spegnere una radio, un computer o un’automobile; funzionano se vi immettiamo energia. In essi non accade mai nulla di nuovo, tutto si ripete nello stesso ordine fino loro logoramento. Non è così nei sistemi complessi. Essi differiscono da un sistema complicato come una macchina da un organismo vivente.
Nell’edizione di quest’anno, intitolata “Complessità tra teoria ed esperienza”, sono stato invitato a intervenire a due appuntamenti. Il primo, il 12 Maggio, è quello di Bologna, presso Le Serre dei Giardini Margherita, a cura di Simonetta Simoni, sul tema “Le vite degli scarti. I ‘piccoli mondi’ di ciò che finisce nei rifiuti“. Come recita la presentazione:
Tra le questioni ambientali che affliggono il pianeta quello dei rifiuti è certamente uno dei problemi più urgenti, visibili e complessi da affrontare. Tanti gli aspetti interconnessi e interdipendenti: dalla ricerca scientifica sullo smaltimento, sui materiali e sul risparmio energetico, alla produzione industriale, agli stili di vita e di consumo per evitare sprechi, fino al dibattito politico e sociale sul rischio, o le visioni di cosa siano i rifiuti nell’arte.
Oltre al sottoscritto e alla curatrice interverranno Simonetta Tunesi, University College London, una delle massime esperte italiane di gestione dei rifiuti, Lucrezia Lamastra, Ricercatrice, Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e Federico Neresini, Docente di Scienza tecnologia e società, Università di Padova.
Il secondo appuntamento al quale sono stato invitato a partecipare è il 23 Maggio, a Pordenone, presso il Consorzio Universitario, a cura di Giuseppe Marinelli De Marco, sul tema “La Complessità come problema, sistema e risorsa“. La presentazione recita:
Se i problemi che ci assillano: ambiente, alimentazione, lavoro, povertà, salute, sono generati da una rete di fattori che si configurano in modo ricorsivo e sistemico, il pensiero abilitato alla loro soluzione sarà plausibilmente un pensiero anch’esso “a rete”. Il problema è che questo nuovo paradigma cognitivo che, in definitiva, è lo stesso che regola i processi in natura, non ci viene spontaneo ma anzi richiede una formazione, un vero e proprio percorso di educazione e apprendimento.
Oltre al sottoscritto e al curatore interverranno Alberto De Toni, Magnifico Rettore Università di Udine, Lia Correzzola, Presidente Ass. Cult. Pordenone Design e presidente Giovani Industriali e Roberto Siagri, CEO Eurotech Spa. Nel pomeriggio, inoltre, si svolgerà un workshop sulla progettazione di problemi complessi, con la partecipazione di Marco Ripiccini, Docente ISIA e System Designer, Elena Rotondi, Docente ISIA, Paolo Atzori, Interaction Designer, CMTI UNIUD, SISSA Trieste, Giovanni Longo, Associazione LINUX Pordenone, Francesca Benvenuto e Patrizia Geremia, Associazione FUTURA.
Nel 2017 il Festival si è svolto in 29 città di 15 regioni (9 città sono state delle new entry), con 41 iniziative sono state e più di 130 eventi: conversazioni, proiezioni di film, relazioni…, e ha coinvolto molte persone, dal pubblico generico a scienziati e ricercatori.
Lo scorso anno l’evento di Bologna del Festival della Complessità è stato ospitato da art*science 2017 – The New and History, organizzato da Noema e da La Comunicazione Diffusa. L’incontro, “Arte e complessità: connessioni e reti tra musica, teatro ed estetiche tecnologiche”, a cura di Simonetta Simoni, si è svolto presso la Sala Biagi del Complesso del Baraccano (sotto alcune immagini dell’evento), con gli interventi, oltre che della curatrice, di Rosa Maria Amorevole (Presidente Quartiere S. Stefano), Giovanni Chessa e Liliana Stracuzzi (Art Directors del Centro Culturale Le Torri dell’acqua di Budrio), Piero Dominici (Università di Perugia), Stella Saladino (regista digitale) e del sottoscritto (qui un resoconto del mio intervento). Di questo evento saranno a breve pubblicati gli atti.