Condivido un’intervista, fattami da Alessandro Isidoro Re per Cronache Letterarie, solo in italiano.

 I share an interview by Alessandro Isidoro Re, published in Cronache Letterarie, only in Italian.

 

Per il terzo capitolo di questa rubrica, ho voluto parlare con un professore. Ma anche un appassionato di tecnologie (e vedremo perché il plurale è importante). Pier Luigi Capucci è, infatti, un esperto del mondo complesso del virtuale e lo ha dimostrato nei tanti anni della sua attività. Un percorso che prosegue, dunque, sui binari del rapporto corpo-tecnologia e sul futuro dell’uomo come soggetto creativo.

D: Lei si occupa delle tematiche che tocchiamo in questa rubrica da oltre trent’anni. Come si è avvicinato a questo ambiente? Cosa l’ha attratta di questo mondo complesso? E perché ha voluto rimanere in Italia nonostante un riconoscimento internazionale?

R: Ho cominciato perché mi piaceva occuparmi del futuro. Volevo sapere cosa sarebbe successo. Volevo interrogarmi sulla ricerca, l’evoluzione delle tecnologie, sul loro impatto sulla vita quotidiana e sulla società. Mi sono laureato con una tesi su questo argomento: Computer Imaging e Immagini tridimensionali. Ho proseguito come cultore della materia e da lì sono stato contattato per dei seminari e poi dei corsi, sempre sul cambiamento che la scienza e la tecnologia apportano alla nostra società. Sulle sirene internazionali, quando ho iniziato io – 30 anni fa – c’erano meno occasioni di approfondire la ricerca all’estero e poi c’era la mia famiglia qui: ricordo di aver rifiutato anche una proposta dell’Università di Chicago….

L’intervista continua qui: http://cronacheletterarie.com/2017/12/11/nel-futuro-intervista-pier-luigi-capucci/